"Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina." Sant'Agostino

sabato 1 ottobre 2011

Manoppello (Pe): Santa Maria Arabona, una chiesa cistercense

L'Abbazia di Santa Maria In Arabona sorge nel territorio del comune di Manoppello (Pe), nella località omonima.
Già la toponomastica segnala un' origine pagana del sito: qui sorgeva infatti un tempio romano (ara, altare), di cui non rimane alcuna traccia, dedicata al culto della dea Bona, la Grande Madre, identificata da alcuni in Demetra.


L'altare con il tabernacolo gotico e il candelabro per il cero pasquale


Edificata a partire dal 1208, è una delle 5 grandi chiese cistercensi presenti in Abruzzo.
L'elemento che caratterizza maggiormente la Chiesa è la "pietra": quasi grezza esternamente a dare all'edificio possanza e austerità, pulita, elegante (pur nell'ambito della tradizionale sobrietà e linearità cistercense) all'interno, con i suoi grandi pilastri con capitelli finemente cesellati e le splendide sculture (di cui parlerò dopo) che fanno da corredo alla Chiesa.
La pianta della struttura è tipicamente a croce latina ma risulta abbastanza anomala rispetto alla tradizione in quanto i lavori di edificazione furono più volte interrotti e probabilmente mai condotti a termine secondo il progetto originario, tanto che la navata centrale si interrompe all'altezza della seconda campata.
Lo spazio interno, come ho detto, risulta estremamente sobrio e lineare e vi giocano un ruolo fondamentale i pilastri, con semicolonne che terminano con capitelli scolpiti generalmente con motivi floreali, e gli archi, tutti a sesto acuto tranne quelli che separano la navata centrale da quelle laterali (che sono a tutto sesto). In questo gioco di forme si innesta un suggestivo gioco di luci dato da due rosoni (uno nell'abside, l'altro in prossimità della torre campanaria) e da cinque strette monofore poste sotto il rosone principale.
Aldilà degli aspetti architettonici, sono almeno tre gli elementi artistici che impreziosiscono la Chiesa.
Il primo è costituito dagli affreschi di Antonio da Atri, datati 1337, posti sulla parete centrale dell'abside.
Anche la presenza di questi dipinti, in un certo senso, è una piccola anomalia rispetto alla sobria regola cistercense che non amava le sacre rappresentazioni.
Rappresentano una crocifissione, una santa coronata e una Madonna con bambino che regge un cane bianco.
Il secondo è il tabernacolo gotico, una struttura scultorea sorretta da due colonne sulle quali poggia un parallelepipedo interamente scolpiti con motivi floreali. Sulla sommità vi sono due piccole guglie.
Il terzo, a mio avviso l'elemento più interessante, è il candelabro per il cero pasquale.
Si tratta di un complesso scultoreo altissimo (non saprei quantificare esattamente, direi ad occhio almeno 4 metri): su una base cubica sui cui lati sono scolpiti due cani ed un leone sorge una colonna attorno alla quale si intreccia una vite; su questa è posto un capitello con ornamenti floreali e da questo partono dodici colonne disposte ad esagono. Ancora più in alto c'è il basamento per la collocazione del cero.
Tutte gli elementi scultorei del candelabro rappresentano una ricca allegoria riconducibile al tema della Salvezza.
Da segnalare anche il bel parco recintato con giardini all'italiana che circonda la Chiesa e dal quale è possibile ammirare la porzione per così dire residenziale dellAbbazia. In questo parco si trova una grande e bella fontana di forma ellittica.
la fontana ellittica nei giardini della chiesa


Due altre cose mi hanno colpito in modo particolare durante la mia visita alla Chiesa.
La prima è la presenza, sia all'interno che all'esterno, di croci quadrate di Gerusalemme scolpite nella pietra in numero molto elevato. Più tardi ho scoperto che l'Abbazia è la sede attuale dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
L'altra, per me una vera sorpresa, è stata constatare che uno degli altari minori (non saprei se tuttora o solo nei giorni della mia visita) è riservato alla celebrazione delle funzioni religiose per i fedeli di rito ortodosso.
A chi si trovasse a percorrere la statale Tiburtina e si trovasse nei pressi di Manoppello consiglio vivamente una piccola deviazione (debitamente segnalata dalla cartellonistica stradale) per visitare questa Chiesa.

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