veduta d'insieme dell'abbazia |
Situata sulla sommità di un basso e piccolo promontorio immediatamente prospiciente il mare dal quale si gode una irripetibile veduta delle splendide acque di Fossacesia, l'Abbazia di San Giovanni in Venere è uno delle numerose testimonianze dell'arte romanica in Abruzzo.
La chiesa si trova in un'area piuttosto isolata, al di fuori di ogni centrro abitato.
Per raggiungerla bisogna percorrere la S.S. 16 che da Pescara va verso sud: dopo il centro abitato di San Vito e prima di raggiungere quello di Fossacesia, occorre fare una breve deviazione verso destra, debitamente segnalata.
Come già suggerisce il nome della chiesa, essa sorge su un'area sulla quale in epoca romana era stato eretto un importante tempio a pianta ottagonale dedicato a Venere di cui rimangono tracce all'ingresso del chiostro.
Nel VI secolo venne edificata ad opera dei Benedettini la prima chiesa cattolica dedicata a Maria, ma solo nel XII secolo inizia la costruzione della chiesa dedicata a San Giovanni.
Nel corso dei secoli l'edificio è andato incontro ad un progressivo decadimento senza significativi interventi di conservazione ed è solo dal 1969, dopo importanti lavori di restauri, che è tornato all'antico splendore.
Relativamente imponente nella sua struttura, la chiesa, come tanti altri esempi in Abruzzo, presenta notevoli commistioni di stile romanico e gotico dell'epoca cistercense. In particolare tutti gli archi della navata di destra sono a tutto sesto, tipici dell'architettura romanica, mentre quelli sulla sinistra sono a sesto acuto, più tipicamente gotici.
Attualmente la chiesa, al suo interno, si presenta estremamente sobria, quasi spoglia di ogni orpello ornamentale: dei sarcofagi, delle pitture e delle sculture ,che in passato l'hanno arricchita rimangono attualmente poche testimononienze senza che peraltro il fascino della costruzione ne risenta.
Attraverso delle scale si scende nella cripta dove sono presenti delle pitture (erroneamente in passato attribuite a Luca da Pollutri) di pittori ignoti. Le colonne della cripta appartengono ancora all'antico tempio dedicato a Venere. Qui è conservato anche il monumento funebre dedicato a Trasmondo II, conte di Chieti, che contribuì con generose donazioni all'edificazione dell'Abbazia.
Di particolare rilievo è il cosiddetto "portale della luna" posto sulla facciata della porta principale della chiesa che rappresenta tra l'altro l'interrogatorio di SanGiovanni Battista da parte dei giudei, la visita di Maria a Santa Elisabetta e san Daniele nella fossa dei leoni.
A chi si trovase a passare per la statale 16 nel tratto abruzzese consiglio vivamente una sosta per visitare questo autentico gioiello.
La chiesa si trova in un'area piuttosto isolata, al di fuori di ogni centrro abitato.
Per raggiungerla bisogna percorrere la S.S. 16 che da Pescara va verso sud: dopo il centro abitato di San Vito e prima di raggiungere quello di Fossacesia, occorre fare una breve deviazione verso destra, debitamente segnalata.
Come già suggerisce il nome della chiesa, essa sorge su un'area sulla quale in epoca romana era stato eretto un importante tempio a pianta ottagonale dedicato a Venere di cui rimangono tracce all'ingresso del chiostro.
Nel VI secolo venne edificata ad opera dei Benedettini la prima chiesa cattolica dedicata a Maria, ma solo nel XII secolo inizia la costruzione della chiesa dedicata a San Giovanni.
Nel corso dei secoli l'edificio è andato incontro ad un progressivo decadimento senza significativi interventi di conservazione ed è solo dal 1969, dopo importanti lavori di restauri, che è tornato all'antico splendore.
Relativamente imponente nella sua struttura, la chiesa, come tanti altri esempi in Abruzzo, presenta notevoli commistioni di stile romanico e gotico dell'epoca cistercense. In particolare tutti gli archi della navata di destra sono a tutto sesto, tipici dell'architettura romanica, mentre quelli sulla sinistra sono a sesto acuto, più tipicamente gotici.
Attualmente la chiesa, al suo interno, si presenta estremamente sobria, quasi spoglia di ogni orpello ornamentale: dei sarcofagi, delle pitture e delle sculture ,che in passato l'hanno arricchita rimangono attualmente poche testimononienze senza che peraltro il fascino della costruzione ne risenta.
Attraverso delle scale si scende nella cripta dove sono presenti delle pitture (erroneamente in passato attribuite a Luca da Pollutri) di pittori ignoti. Le colonne della cripta appartengono ancora all'antico tempio dedicato a Venere. Qui è conservato anche il monumento funebre dedicato a Trasmondo II, conte di Chieti, che contribuì con generose donazioni all'edificazione dell'Abbazia.
Di particolare rilievo è il cosiddetto "portale della luna" posto sulla facciata della porta principale della chiesa che rappresenta tra l'altro l'interrogatorio di SanGiovanni Battista da parte dei giudei, la visita di Maria a Santa Elisabetta e san Daniele nella fossa dei leoni.
A chi si trovase a passare per la statale 16 nel tratto abruzzese consiglio vivamente una sosta per visitare questo autentico gioiello.
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